Fumo e tumore alla vescica: ricreato in provetta il danno al DNA

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Fumo e tumore alla vescica: ricreato in provetta il danno al DNA

Ricreato il danno al DNA causato dalle tossine del fumo per comprendere meglio la causa del cancro alla vescica e il suo legame con esso. Segui gli articoli con studi scientifici sull'argomento di Spazio SoloSalute®, il tuo centro benessere in centro a Milano per consulenze Naturopatia, Nutrizione, massaggi, bellezza naturale, prodotti naturali.

Alcuni scienziati hanno ricreato il danno al DNA causato dalle tossine del fumo per comprendere meglio la causa del cancro alla vescica e il suo legame con esso. Vediamo insieme da cosa è determinato.

  1. Lo studio dell’Università di York

I ricercatori dell’Università di York sono riusciti a ricreare in laboratorio il modo in cui le tossine del fumo causano particolari danni al DNA. La scoperta potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere meglio la causa del cancro alla vescica e il legame con il fumo.

I ricercatori, guidati dal dott. Simon Baker del Dipartimento di Biologia, hanno sviluppato tessuti della vescica umana, esponendoli poi ad una tossina derivante dal fumo di sigaretta. Dopo che la tossina ha danneggiato i tessutii, il team ha analizzato tutti i tre i miliardi di lettere del codice genetico (DNA) per trovare uno schema di cambiamenti chiamato “firma mutazionale“.

  1. 1   I risultati: le tossine del fumo non sono determinanti

Baker ha dichiarato: “Le firme mutazionali possono essere utilizzate come impronte digitali sulla scena del crimine. Quando osserviamo il DNA in un cancro, possiamo vedere le impronte digitali di tutti i criminali coinvolti nella causa del danno che ha portato al cancro”

Lo studio ha rilevato che la tossina legata al fumo ha lasciato le sue impronte digitali distintive sul DNA dei tessuti della vescica cresciuti in laboratorio, tuttavia, esaminando il DNA dei pazienti malati si è scoperto che questa stessa firma mutazionale era responsabile solo di una piccola quantità del danno. Questo significa che nonostante il fumo sia un fattore importante per il cancro alla vescica, è improbabile che il danno diretto al DNA causato dalle tossine del fumo sia il motivo principale della formazione di questi tumori.

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  1. 2   Risultati: gli enzimi APOBEC

Gli scienziati ipotizzano che le tossine del fumo accelerino altri eventi dannosi per il DNA e che l’attenzione si concentri ora su una famiglia di enzimi chiamata APOBEC.

Gli enzimi APOBEC distruggono i virus mutando il loro DNA come parte delle difese naturali dell’organismo contro le infezioni, ma secondo studi recenti, questi enzimi potrebbero erroneamente portare il nostro DNA ad una serie di tipi di cancro: nella fase successiva dello studio si cercherà di capire come e perché gli enzimi APOBEC si attivano nelle cellule della vescica.

  1. Senza fumo cambia il metabolismo: due mesi per tornare alla normalità

I fumatori spesso giustificano il loro vizio affermando che il fumo “assicura” il controllo del peso, addirittura secondo molti smettere vorrebbe dire ingrassare. Ma  sarà vero? Ne ha parlato Licia Siracusano, coordinatrice del Centro Antifumo di Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente

  1. 1  Una falsa credenza: l’impressione di controllare l’appetito

La credenza che il fumo faccia dimagrire è falsa, infatti è stata ampiamente smentita sia da sperimentazioni sul campo (su fumatori, ex fumatori e non fumatori), sia da test di laboratorio. In realtà, Il fumo, dà l’impressione di controllare l’appetito, ma ciò accade perché la nicotina causa un “addormentamento” del senso del gusto e dell’olfatto e di conseguenza non ci permette di godere pienamente del piacere di mangiare.

Quando un fumatore smette di fumare, specialmente se si è stati fumatori per tanti anni, entrano in gioco meccanismi psicologici che hanno a che vedere con il proprio modo di vivere la dipendenza dal tabacco.

  1. 2   Gli effetti della mancanza di fumo sul metabolismo

La ragione per cui smettere di fumare provoca un leggero aumento di peso risiede nel fatto che la mancanza di fumo rallenta il metabolismo: questo impiega due mesi per adattarsi alle nuove condizioni, ma è anche estremamente probabile che gli ex fumatori mangino semplicemente più di prima.


Diversamente da ciò che si pensa, è stato dimostrato negli ultimi anni che i tabagisti sviluppano una resistenza maggiore all’insulina. Questo significa che il fumo, oltre a non aiutare a dimagrire, aumenta molto i danni provocati dagli alimenti dolci e zuccherini. Non tutti, comunque, aumentano di peso, infatti nella prima fase basta fare attenzione all’alimentazione e praticare un po’ di esercizio fisico supplementare, che aiuta molto nella gestione delle crisi di astinenza.

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