Ripartenza lenta per bar e commercio: fatturati ancora dimezzati e riduzione dell’occupazione
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Panoramica sulla situazione economica e sociale italiana di bar, ristoranti e commercio in generale - A cura di Spazio SoloSalute® centro benessere Milano
Ripartenza lenta per bar e commercio: fatturati ancora dimezzati e riduzione dell’occupazione. Segui gli articoli con studi scientifici sull'argomento di Spazio SoloSalute®, il tuo centro benessere in centro a Milano per consulenze Naturopatia, Nutrizione, massaggi, bellezza naturale, prodotti naturali.
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Forte riduzione degli introiti delle attività, del lavoro e scarsa fiducia nel futuro; servono interventi sul costo del lavoro, su canoni di locazione e Imu e sulle scadenze fiscali.
- Indagine Fipe: ripartenza lenta per bar e commercio
Nonostante il lockdown sia finito da tre settimane e molte attività abbiano riaperto, queste faticano a riprendersi, infatti si sono più che dimezzati gli introiti di negozi e attività commerciali. Secondo una indagine del centro studi della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, in media gli esercenti denunciano un calo degli affari intorno al 53%.
- 1. I dati della riapertura
Secondo i dati della Federazione Il 94,9% dei bar e l'89,4% dei ristoranti risultano in attività mentre rispettivamente il 3,1% e il 7,3% lo faranno a breve. Il 2% dei bar e il 3,3% dei ristoranti, invece, rimarranno chiusi anche nel prossimo futuro, infatti nonostante ci sia un miglioramento del sentiment degli imprenditori, più della metà degli intervistati (circa 54%) non crede ancora di poter riaprire e meno della metà degli intervistati (46,1%) si dichiara soddisfatto di aver riaperto.
- 2. Perdite anche per l’occupazione
La carenza di introiti si ripercuote anche nell'occupazione: solo in tre casi su dieci il livello di lavoro è tornato al pre-covid, mentre nel 31,5% il personale impiegato è ancora inferiore del 50% o più. "Con un calo del fatturato di oltre il 50% nessuna impresa riuscirà ad andare avanti a lungo senza misure di sostegno sul versante dei costi e senza una robusta capacità finanziaria - dice Aldo Cursano, Vicepresidente Vicario di Fipe - Per questo stiamo continuando a chiedere interventi sul costo del lavoro, su canoni di locazione e Imu e sulle scadenze fiscali in attesa che la domanda torni ad un livello che permetta alle imprese di reggersi sulle proprie gambe".
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- 3. Coldiretti: perdita di 1 miliardo per filiera cibo
Secondo la Coldiretti, il crollo di bar e ristoranti si ripercuote sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo nell’ultimo trimestre. Per gli agricoltori, le categorie merceologiche più colpite sono vino, birra, carne, pesce, frutta e verdura ma anche salumi e formaggi di alta qualità.
Il 66,5% dei titolari di attività temono di non riuscire a tornare ai volumi di affari del periodo pre-covid. Lo scetticismo probabilmente deriva dalla riduzione dei turisti, con una incognita su quando i flussi potranno tornare a livelli normali. Anche la clientela fedele si è ridotta, con un restante 46,5% che lamenta addirittura la mancanza di clientela residente.
- Istituzioni e decreto Liquidità
L'indagine ha affrontato anche il tema degli aiuti messi in campo dalle Istituzioni, in particolare sui prestiti previsti dal decreto Liquidità. "Il 65,1% delle aziende ha fatto ricorso a questa misura, il 51,7% per un importo fino a 25.000 euro, il 13,4% per un importo oltre i 25.000 euro. Tuttavia, solo il 56,8% ha già ottenuto il prestito richiesto", spiega la Fipe.
